PENSIAMOCI SU: UNA RUBRICA DI LUIGI ORSINO
Storico, studioso di geopolitica, scrittore autore de “La carezza del male” e della saga “Figli dannati (5 romanzi)
FISCHIA IL VENTO E INFURIA LA BUFERA
Con questo editoriale cerco di dare il mio contributo alla comprensione di quanto sta accadendo, perché sia chiaro da subito io ritengo che chi cerca di far prevalere le proprie ragioni con l’uso della forza è sempre dalla parte del torto. Esiste un invasore, potente, ed un invaso ritenuto preda facile.
- Russia
- Ucraina
- Stati Uniti
- Unione Europea
- NATO
- Sviluppi futuri della crisi
- Considerazioni
RUSSIA
Questo grande paese ha, negli ultimi anni, fatto una virata decisamente autoritaria, cosa di cui ci si poteva rendere conto anche solo esaminando l’ascesa al potere del leader maximo Vladimir Putin. Questo signore, ex oscuro funzionario de KGB e poi dell’FSB (servizi segreti russi) costrinse, non si sa bene con quali mezzi, il presidente Boris Eltsin, notoriamente europeista e simpatizzante dell’occidente, a fare di sé uno stretto collaboratore e poi a farsi consegnare il potere “pro manibus”. Inizialmente Putin si finse di tendenze democratiche e teso ad una collaborazione con l’occidente, in realtà aveva solo bisogno di tempo per consolidare la sua posizione e porre in essere una serie di eventi che lo rendessero gradito alla popolazione, essendo un individuo sconosciuto a livello politico. Una serie di attentati, ascritti ai separatisti ceceni, molto dubbi in cui il neo presidente assume posizioni molto dure e promette vendetta, infatti la guerra in Cecenia riprende con grande dispendio di energie e fiumi di sangue.
Con il passare del tempo il leader russo manifesta sempre più apertamente la sua natura di dittatore, rimette in piedi l’apparato repressivo della vecchia Unione Sovietica, elimina, anche fisicamente, l’opposizione politica, lancia un vastissimo programma di privatizzazioni di cui beneficiano ex potenti politici comunisti, appartenenti alla mafia russa e razziatori di pessima fama, in questo modo si circonda di una classe dirigente formata da una organizzazione criminale di cui lui è il capo incontrastato, diventa in brevissimo tempo uno degli uomini più ricchi del pianeta. La Russia, paese virtualmente ricco, continua a patire una pessima ripartizione del benessere economico: Una classe dirigente enormemente potente e ricca, una borghesia benestante allocata solo nelle grandi città dell’impero mentre il resto del paese vive un degrado economico, culturale e sociale come ai tempi degli zar. Le risorse del paese vengono fagocitate dal presidente e dai suoi accoliti, ora ci accorgiamo che anche la tanto pubblicizzata rinnovata potenza militare è solo una cortina fumogena, insomma i gerarchi russi fanno la voce grossa, minacciano, ingrassano e usano i fondi pubblici a loro esclusivo beneficio. Vladimir Putin entra progressivamente in contrasto con l’occidente, i rapporti con i presidenti USA si guastano fino a quando si accorda con Donald Trump per dare l’avvio ad una nuova guerra fredda. La guerra fredda fa comodo agli USA, che hanno nell’industria bellica la forza trainante, e alla Russia il cui popolo deve sentirsi minacciato dall’occidente, non guardare più ad ovest come modello di vita auspicabile ed accettare passivamente i giri di vite che il presidente applica. Facendo conto sul timore che la sua, paventata, potenza bellica possa essere scatenata contro i paesi occidentali la Russia si imbarca in azioni ostili: invade la Crimea, mettendo poi in atto un referendum affatto credibile, poi è la volta del Donbass usando l’abusata scusa di voler difendere la sicurezza di popolazioni di origine russa (si veda quanto fecero i nazisti per occupare al Cecoslovacchia). L’Ucraina patisce direttamente le azioni aggressive dei russi che l’accusano di essersi resa indipendente dalla patria comune. Fingendo di dimenticare che la storia ci insegna che le mutazioni sono la regola, sarebbe come se l’Italia volesse avere indietro tutti i possedimenti territoriali dell’impero romano. Intanto Putin non nasconde di voler ripristinare il vecchio impero sovietico, minacciando in tal modo nazioni che fanno parte della UE e della NATO. A piè sospinto i russi agitano lo spauracchio della guerra nucleare come se non sapessero che un attacco nucleare riceverebbe un’immediata risposta dello stesso tipo dando l’avvio all’estinzione del genere umano, Albert Einstein ebbe a dire: “… la quarta guerra mondiale si combatterà con pietre e bastoni”. Che l’Ucraina potesse costituire un problema per la Russia nel momento in cui fosse entrata nella UE e nella NATO potendo minacciare i suoi confini è solo la disperata ricerca di un altro casus belli, in fin dei conti l’Unione Europea sopporta senza proteste l’enclave russa di Kaliningrad, situata tra Polonia e Lituania, trasformata in un’enorme base militare, ugualmente dicasi per la Transnistria, situata in territorio Moldavo e a tutti gli effetti territorio di questo paese. L’aggressione russa all’Ucraina non trova ragioni che non siano la megalomania di un individuo che vorrebbe ripristinare un bipolarismo (USA-URSS) che di fatto già non esiste più essendo stata sostituita, la Russia, dalla Cina. La condotta della guerra condotta in maniera estremamente violenta con totale coinvolgimento della popolazione civile non può essere assolata in nessun modo, gli eccidi, gli stupri e l’immotivata aggressività riportano la mente alla seconda guerra mondiale dove i russi non si comportarono meglio dei nazisti… ma si sa la storia premia i vincitori anche se sono criminali.
UCRAINA
Storicamente nucleo primigenio della futura nazione russa fu fondata da popolazioni slave e, forse, precedentemente da popoli con origini comuni a quelli scandinavi. Da sempre esiste una componente di amore-odio con la Russia, subito dopo la rivoluzione dell’ottobre 1917 fu un caposaldo dei russi bianchi, anti bolscevichi. In seguito fu vittima dei progetti colmi di megalomania di Stalin che voleva tutti i proventi provenienti dall’agricoltura, maggiore ricchezza della regione, reinvestiti nell’industria e per tale motivo perseguitò e deportò milioni di ucraini, la mancanza di braccia causò una crisi nel comparto agricolo-alimentare che portò ad una terribile carestia che uccise più di 6 milioni di persone (fatto ricordato con il nome di Holodomovor, cioè morte per fame), durante la seconda guerra mondiale l’Ucraina fu in prima fila nel contrastare l’operazione Barbarossa, cioè l’invasione della Russia. Si ricorda che la Russia aveva stretto un patto di non belligeranza con la Germania nazista, patto Molotov-Ribbentrop, e che l’invasione della Polonia, in pratica il via all’inizio della guerra, avvenne da ovest ad opera della Germania e da est dalla Russia. Quel patto scellerato causò la morte di milioni di polacchi in buona parte ad opera delle forze sovietiche, un movimento di indipendenza nacque in Ucraina, tale movimento in seguito si schierò con i tedeschi in funzione antisovietica. Non si pensi che ciò fosse un caso eccezionale, l’Europa tutta era attraversata da forze di estrema destra che guardavano alla Germania nazista come ad un baluardo contro il dilagare del bolscevismo, in Ungheria avvenne la stessa cosa ed ugualmente accadde in Finlandia.
Questa ampia premessa vuole dimostrare che l’accusa di neonazismo mossa all’Ucraina attuale è assolutamente speciosa e finalizzata a coprire il revanscismo russo che vorrebbe la rinascita del grande impero russo. Simpatizzanti nazisti esistono, oggi, in tutto l’occidente, almeno il governo ucraino ha saputo imbrigliare i facinorosi inquadrandoli militarmente. Vi sono stati episodi di violenza, in un recente passato, con vittime da una parte e dall’altra; il 2 maggio 2014 scontri tra filorussi e partigiani ucraini causò, nella casa dei sindacati ad Odessa, circa 40 morti. Purtroppo la storia è costellata di episodi terribili, noi italiani non ne siamo certo esenti, si pensi alla strategia del terrore, ai servizi segreti deviati, agli anni di piombo. Poche teste calde non fanno di un popolo un’organizzazione criminale.
Con motivazioni del tutto prive di fondamento la Russia, meglio sarebbe dire Putin e la sua banda, ha voluto l’invasione di un paese violando la libertà di un popolo, il suo diritto, all’autodeterminazione. Pur di piegare la resistenza ucraina è stata messa in atto la sistematica distruzione di un paese che, nelle aspettative degli attaccanti, doveva cadere entro pochi giorni, invece la volontà incrollabile di un popolo disposto a sopportare ogni atrocità pur di non ricadere sotto il dominio dello scomodo vicino ha vanificato tali aspettative. L’aiuto dell’occidente è stato determinante nel capovolgere le sorti di un conflitto che sembrava scontato. Per amor del vero occorre dire che l’aiuto dell’occidente non è disinteressato, infatti è noto che la Russia, dopo l’Ucraina, avrebbe attaccato paesi che prima erano nella sua orbita ed ora, invece, sono parte della UE e membri della NATO. La follia di Putin è stata credere che bastasse gonfiare il petto e fare la voce grossa per terrorizzare l’occidente, in parte un bluff riuscito ma poi venuto meno nel momento in cui è stato costretto a scoprire le carte. La Russia ha inviato in Ucraina truppe mercenarie provenienti dalla Cecenia, dal Tagikistan e dalla Siria, criminali prezzolati che, essendo per lo più di fede islamica integralista, vengono pagati per portare la jihad nel cuore dell’Europa cristiana. Inoltre la Russia usa i mercenari della “famosa” compagnia militare privata Wagner di proprietà di un ex cuoco poi, per il favore di Putin divenuto ricchissimo oligarca, in realtà solo una testa di legno in quanto i mercenari sono l’esercito privato del presidente russo, 10.000 uomini almeno dichiaratamente di fede nazista (il nome Wagner per onorare il compositore preferito di Hitler).  Il comportamento abbietto e gli scopi deplorevoli che perseguono i russi rendono il criminale Putin e suoi accoliti non assolvibile. L’occidente ha l’obbligo morale, e non solo, di soccorrere l’Ucraina dopo che le era stato promesso l’ingresso nella NATO e nella UE non avendo tenuto fede a tali impegni ha causato l’invasione del paese senza che l’invasore avesse a temere un intervento diretto degli alleati atlantici.
Una menzione particolare va al presidente Zelensky, che magari non avrà la statura del grande statista ma ha coraggio da vendere, fin da subito, 24 febbraio 2022, si è rifiutato di fuggire all’estero, pur sapendo che un reparto di mercenari ceceni era stato incaricato di assassinarlo, è stato di esempio ai suoi concittadini e ai soldati che affrontavano quello che sembrava essere un mostro inarrestabile.
Sono schierato a favore dell’Ucraina? Si lo sono. Sono contro il popolo russo? No! Il popolo russo non può ritenersi colpevole per la follia di alcuni, così come non lo era il popolo tedesco per la follia di Hitler e dei suoi gerarchi, il popolo russo è europeo, almeno in gran parte, e come tale deve vivere con e come i suoi simili.Â
STATI UNITI
La Russia ha fatto un enorme regalo agli USA, se nella sua intenzione era di contrastare l’avanzata verso est della NATO l’obiettivo è stato clamorosamente mancato, anzi l’alleanza atlantica si è fortemente rafforzata e si è allargata a due nuovi paesi chiave, prima neutrali, in funzione anti russa. La Svezia e la Finlandia hanno fatto formale richiesta di divenire membri dell’alleanza, due paesi che condividono un vastissimo confine con gli ex sovietici, altri paesi hanno posto la loro candidatura, la Moldavia e la Georgia, altri, sicuramente si muoveranno nella stessa direzione. Insomma la NATO che stava vivendo il periodo di minor gradimento è ora in gran forma. Il regalo che la Russia ci ha fatto è anche il rafforzamento della posizione predominante degli USA all’interno dell’alleanza. Molti paesi speravano di poter gestire la NATO con basi proprie evitando la scomoda presenza di militari statunitensi. Ora, obtorto collo, bisogna stringersi intorno alla NATO. La Russia è sempre più isolata, in difficoltà per le pesanti sanzione che le sono state imposte, non ancora sufficienti temiamo, con un’economia che potrebbe far implodere la nazione sotto il peso delle forti pressioni internazionali. Ovviamente una Russia tanto debole giova agli USA che ormai sa che il bipolarismo militare-economico non è più tra Stati Uniti e Russia ma tra stati Uniti e Cina. La Cina è il nemico di domani. Per ora i cinesi stanno a guardare e valutano le forze in campo facendo professione di amicizia con i russi mentre in realtà sono come avvoltoi appollaiati in attesa che l’impero russo cada per potersene fare un sol boccone o meglio una sorta di paese satellite. Attualmente il vero nemico dell’Occidente e della Russia è la potentissima, molto più di quanto si pensi, Cina, il paese asiatico ha uomini e mezzi in sovrabbondanza. Gli USA sanno bene che questo confronto a distanza con la Russia è solo la fase preparatoria del vero prossimo conflitto. Gli Stati Uniti hanno commesso una valanga di errori, errori voluti temiamo, tra cui il principale è stato non accogliere l’Ucraina nella NATO evitando che avesse a subire una sanguinosa invasione. Gli USA avevano sopravvalutato la forza russa? Non credo proprio, piuttosto questo test era necessario affinché il popolo russo si rendesse conto che la classe dirigente mentiva e che mettersi contro l’Occidente non era conveniente per il cittadino comune.
UNIONE EUROPEA
La UE è entrata in questo conflitto completamente impreparata, mancante di un piano comune di difesa, di forze militare comuni e di un forte cemento che limitasse i rinati nazionalismi esasperati, che ricordiamo essere stati la causa delle peggiori tragedie del secolo scorso, volendo limitarsi nell’analisi temporale. Un moderato nazionalismo è cosa buona e giusta in quanto preserva le identità dei popoli e le loro radici, quando questo sentimento sfocia in aspetti esagerati gli effetti sono devastanti. Abbiamo visto che è bastato un solo paese europeo, l’Ungheria, governato da un partito di destra fortemente nazionalista e xenofobo, per intralciare i piani di attacco alla Russia tramite le sanzioni. Non dimentichiamo che non è molto tempo che il Regno Unito, per ragioni analoghe, è uscito dalla UE dopo essersi dissetato alla mammella dell’Unione Europea ha poi salutato tenendosi il maltolto. Risulta chiaro che la UE è nata con al suo interno un virus che impedisce la coalizzazione dei vari stati in modo federale, essa è un’istituzione nata con un evidente scopo speculativo, miliardi di euro vengono sprecati per questa mancanza di unità politica-sociale-militare. Forse non proprio soldi sprecati perché di sicuro qualcuno ci guadagna e non certo poco. Occorrerebbe che la UE fosse rifondata su basi ben più solide e che le azioni speculative venissero perseguite adeguatamente, la malta che ci unisce non dovrebbe essere solo di carattere economico ma dovrebbe anche subentrare un orgoglio di appartenenza, un sentimento di fratellanza che metta in soffitta, finalmente, gli obsoleti estremismi nazionali.
NATO
L’alleanza atlantica vive una stagione di rinascita e molti paesi vogliono trovare riparare sotto il suo ombrello. La Russia ha posto la prossimitĂ dei confini con un paese che avrebbe fatto parte dell’alleanza, l’Ucraina, come casus belli, grosso errore considerato che la UE e NATO hanno piantato nel fianco la spina velenosa di Kaliningrad. Ora, purtroppo, non si può evitare di ridimensionare le esaltazioni militaristiche dei russi, dovranno accettare che l’alleanza atlantica è troppo potente per poter essere affrontata anche per sola interposizione, senza la partecipazione diretta delle forze militari ma solo fornendo supporto sotto forma di forniture belliche ed istruttori militari. Passata questa bufera anche la NATO dovrebbe essere modificata ed adeguata alle mutate esigenze, in primis accettare che vi è un enorme unione di stati che si chiama UE con ben 500 milioni di abitanti contro i 331 milioni degli USA e i 146 milioni della Russia. La UE ha la naturale vocazione di fungere da potenza cuscinetto tra est ed ovest, dove per “est” giĂ non intendiamo piĂą la Russia ma la Cina. Â
SVILUPPI FUTURI DELLA CRISI
Il futuro si presenta carico di enormi nubi temporalesche non solo per l’Europa, senza voler archiviare una guerra totale nucleare, sempre possibile, l’impossibilità dell’Ucraina di esportare il grano, di cui è uno dei maggiori produttori mondiali, lo stesso dicasi per la Russia che è sottoposta a sanzioni che bloccano le esportazioni di ogni tipo causerà una “guerra per il pane” vale a dire sommosse e disordini in quelle parti del mondo in cui l’attuale situazione indurrà una terrificante carestia, la peggiore a memoria d’uomo. La carestia spingerà ondate migratorie dal sud del mondo verso l’Europa, centinaia di milioni d’individui cercheranno di sfuggire alla morte per fame fuggendo verso nord; i migranti che attualmente cercano rifugio presso le terre europee sono solo una misera goccia di quella immane marea che si metterà in movimento a breve. I Russi ci contano su questo evento per mettere in ginocchio l’Occidente e vincere una guerra che sul campo hanno già perso. Una ristretta cerchia di individui, la banda Putin, vogliono che scorra tanto sangue quanto mai prima, piano criminale partorito da menti perverse che pianificano il male assoluto mentendo spudoratamente al loro stesso popolo calpestando il giusto anelito ad una liberalizzazione di cui ad oggi non hanno conosciuto neanche gli echi.
CONSIDERAZIONI
Noi occidentali abbiamo eretto un muro e ci abbiamo piazzato sopra gli ucraini a proteggerlo, un muro contro cui si infrangono le orde barbariche provenienti da est, duole dover dire certe cose ma la realtà , per quanto possa essere sgradita, non smette di incombere su di noi e sul nostro stile di vita. I nuovi barbari non sono i russi ma i cinesi, essi infatti, con grande discrezione, non hanno mai smesso di osservare ciò che accadeva intorno a loro e a farne tesoro. La Cina pur facendo professione di amicizia verso la Russia non intende certo aiutare un suo atavico nemico, le due nazioni si sono scannate per decenni contendendosi strisce di territorio, sul fiume Ussuri ad esempio, oppure la leadership dei partiti comunisti sparsi per il mondo, oggi non si amano più di ieri. La Repubblica Popolare Cinese ambisce a sostituirsi alla Russia come potenza egemone contrapposta agli Stati Uniti e, di fatto, già lo è. La Russia, soprattutto la parte europea, ha una forte vocazione occidentale, il popolo non vuole vivere in uno stato autoritario isolato dal resto del mondo, la nomenklatura al governo non può cancellare questa legittima aspirazione con una politica fatta di falsità e istigazione all’odio. Anche quella parte di paese che non possiamo considerare propriamente europea, per la maggior parte, non vorrebbe uno slittamento verso oriente se solo vi fosse un’informazione libera e la censura non modificasse continuamente la realtà . Il vero problema è che gran parte del territorio ex sovietico è praticamente fermo agli anni cinquanta con un popolo che vive in condizioni di estremo disagio, ne sia la prova che l’unica strada, spesso, anzi quasi sempre, che hanno i giovani per affrancarsi da tali condizioni è arruolarsi nell’esercito e andare a combattere contro popoli fratelli per il solo interesse di una cricca di criminali. Il futuro della Russia è al fianco dell’Occidente, il popolo lo sa e deve solo rendersi conto che se non si libereranno dai malvagi dittatori non potranno mai sperare in una vita migliore. Tocca al popolo russo l’onere di liberarsi di Putin e della sua banda di criminali seriali. Purtroppo secoli di soffocamento delle più elementari libertà individuali ha reso la popolazione timorosa della libertà scambiandola per individualismo. Oggi una guerra fratricida sta scavando un solco tra la Russia e l’Occidente ma questo solco può, anzi deve, essere colmato; un Occidente insieme alla Russia, nelle vesti di nazione amica, può creare la giusta forza di contrasto alla spinta cinese verso ovest.
LUIGI ORSINO