Negli anni immediatamente seguenti alla caduta del muro di Berlino ed alla fine del “Patto di Varsavia”, alleanza tra i paesi dell’est Europa in contrapposizione all’alleanza atlantica (NATO), la Russia precipitò in uno stato di grande prostrazione economica di cui gli USA approfittarono per imporre la loro supremazia economica-militare. Non ci volle molto perché anche l’America si rendesse conto che la pace con il nemico di sempre, l’URSS, non giovava neanche alla sua economia e tanto meno alla sua valenza militare. Insomma la fine della guerra fredda, che poi tanto fredda non era, non giovava a nessuna delle due super potenze.
In considerazione di ciò le due parti stabilirono che era meglio per entrambi che si ritornasse ad una situazione di tensione, più o meno armata, che, essa sola, poteva dare nuova vitalità all’industria bellica sia della Russia che degli USA, vero motore della loro economia. Accordi segreti tra le due nazioni stabilirono regole di comportamento che le ponessero in uno stato di pre belligeranza. Questi accordi, solo in apparenza mettono a confronto le due potenze mentre in realtà perseguono gli stessi fini: essere gli Stati guida delle loro aree d’influenza. Gli USA in occidente con alleati anche in estremo oriente e la Russia nell’est con altrettanti alleati fuori da tali confini.
A fare le spese di questo nuovo assetto, tanto simile al vecchio, è stata l’Unione Europea la cui funzione e finalità sono state svilite, l’introduzione di un blocco all’entrata nella UE di altri paesi che un tempo facevano parte del blocco sovietico ne è un chiaro esempio, così come lo è l’aggressione della Russia all’Ucraina, che da tempo doveva fare il suo ingresso Nell’Unione Europea.
L’annessione della Crimea e la guerra di conquista nel bacino del Donec noto anche come Donbass sono il segnale del rinnovato imperialismo russo, le sanzioni applicate contro tali atti di guerra sono solo un paravento che nulla può. Gli Usa, soprattutto attraverso la NATO, ha usato tutto quanto in suo potere per indebolire la UE, compreso la brexit, usando lo spauracchio del gigante russo per rendere l’Europa sempre più dipendente dall’alleanza atlantica.
La UE deve restare schiacciata sotto il tacco dello stivale della NATO, essere una sua provincia, non gli è consentito la naturale evoluzione in senso federalistico. E’ per tale motivo che risorgono i nazionalismi, che orrendi disastri hanno causato nel recente passato, l’Europa Unita è e deve restare una mera astrazione. Accettare questo stato di cose può solo causare infiniti, e probabilmente irrisolvibili, problemi che invece non graverebbero come una spada di Damocle se la UE si trasformasse negli Stati Uniti d’Europa. Carlo Cattaneo Ebbe a dire, nella prima metà del XIX secolo, “Non vi potrà essere vera pace finchè non avremo gli Stati Uniti d’Europa”. Un’Europa federale non vuol dire perdere le identità nazionali ma fare delle differenze una forza di coesione, una forza in grado di frapporsi allo strapotere di russi ed americani. Voglio ricordare che l’Europa ha tanti abitanti quanti ne hanno USA e Russia insieme e se altri paesi si unissero, come vorrebbero, la capacità di persuasione, anche militare, potrebbe imporre la pace a chi fa della guerra la base della forza economica.
Noi europei dobbiamo affrancarci dalla protervia degli americani senza per questo doverci inchinare al rinato imperialismo russo. L’Europa deve essere il cuscinetto, anzi il muro, contro cui si infrangono le mire espansionistiche delle due grandi potenze. Non è l’unione dei popoli d’Europa che costituisce un freno alla libertà ma lo è il volere dei politicanti venduti, miserabili individui che per avidità lascerebbero anche scoppiare la terza guerra mondiale.
Luigi Orsino (Scrittore, storico e blogger)