Dal 19 gennaio 2022 la pioniera Regione Emilia-Romagna sperimenta l’autoinserimento dei dati dei tamponi di inizio e fine quarantena al fine di semplificare le procedure di tracciamento e presa in carico dei cittadini positivi al virus e asintomatici da parte del servizio sanitario regionale.
Questo servizio sarà riservato ai cittadini ubbidienti e responsabili che hanno già ricevuto la dose di richiamo, che è stata resa disponibile agli italiani il 24 novembre, dopo cinque mesi dall’ultima somministrazione.
“Per tanti vaccinati asintomatici – commenta l’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini – la positività è un problema più amministrativo che clinico: la sperimentazione è volta proprio a semplificare la vita a queste persone, permettendoci di fare più vaccini e meno tamponi. È ovvio che invece per chi ha sintomi resta il consiglio di contattare il proprio medico”.
Da quel che si legge dal sito della Regione Emilia-Romagna la procedura è molto semplice: la persona asintomatica esegue il test da sola e registra sul Fascicolo Sanitario Elettronico esito, data e ora di esecuzione, numero del codice a barre, lotto e scadenza del test utilizzato, e carica la foto in cui sia evidente il nome commerciale, il codice a barre sulla confezione e il risultato. La registrazione viene effettuata entro 24 ore e fa partire la quarantena di 7 giorni. Trascorso questo periodo, si può ripetere l’autotest e registrare sul Fascicolo sanitario elettronico l’eventuale esito negativo. Dovrà inoltre sottoscrivere una autodichiarazione di assenza di sintomi da almeno 3 giorni prima di aver effettuato il test.
Dopo una prima sperimentazione, durante la quale saranno fatti controlli a campione per verificare la coincidenza del risultato del test rapido con quello molecolare, l’obiettivo della Regione è fare un ulteriore passo avanti, d’accordo con il ministero della Salute: estendere cioè questa modalità anche a coloro che hanno fatto la seconda dose da meno di quattro mesi.
In perfetta linea con la direzione del DL 30 dicembre 2021, n. 229 e con il fumoso lancio del pass senza scadenza per i “tri-dosati”.
Le regole del suddetto decreto-legge sulla quarantena sembrano quasi una pesca della carta Imprevisti del Monopoli: nessuna quarantena per coloro che, senza sintomi, hanno avuto un contatto con un positivo e che hanno fatto la terza dose e per chi ha fatto la seconda o il COVID-19 da meno di tre mesi ma solo l’obbligo di FFP2 fino al decimo giorno successivo al contatto. Se compaiono i sintomi, tampone con quarantena di 5 giorni; se invece si è fatta la seconda dose da più di tre mesi, ma con super pass valido, se asintomatici, hanno la quarantena di 5 giorni. Per tutti gli altri 10 giorni di quarantena.
Sembra che queste regole siano state messe per “premiare” chi aderisce alla campagna di inoculazione piuttosto che a contenere la diffusione del contagio, soprattutto a fronte dello studio “Trasmissibilità di SARS-CoV-2 tra individui completamente vaccinati” del dottor Carlos Franco-Paredes pubblicato in gennaio 2022 su Lancet (https://www.thelancet.com/journals/laninf/article/PIIS1473-3099(21)00768-4/fulltext – DOI: https://doi.org/10.1016/S1473-3099(21)00768-4) dove leggiamo “Questo studio ha mostrato che l’impatto della vaccinazione sulla trasmissione nella comunità delle varianti circolanti di SARS-CoV-2 non sembrava essere significativamente diverso dall’impatto tra le persone non vaccinate“.
Considerando anche lo studio correlato “Trasmissione comunitaria e cinetica della carica virale della variante SARS-CoV-2 delta (B.1.617.2) in individui vaccinati e non vaccinati nel Regno Unito: uno studio prospettico, longitudinale, di coorte” pubblicato il 29 ottobre 2021 sempre su Lancet ( https://www.thelancet.com/journals/laninf/article/PIIS1473-3099(21)00648-4/fulltext#%20 – DOI: https://doi.org/10.1016/S1473-3099(21)00648-4 ) che afferma in conclusione che “La vaccinazione riduce il rischio di infezione della variante delta e accelera la clearance virale. Tuttavia, gli individui completamente vaccinati con infezioni rivoluzionarie hanno un picco di carica virale simile ai casi non vaccinati e possono trasmettere efficacemente l’infezione in ambienti domestici, compresi i contatti completamente vaccinati. Le interazioni host-virus all’inizio dell’infezione possono modellare l’intera traiettoria virale“, come poter scriverenero su bianco nel titolo della legge “Misure urgenti per il contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19” della legge che impone l’uso di un lasciapassare che, a questo punto e ad oggi, non ha più nulla di sanitario.