La decisione dell’Ucraina di interrompere, a partire da oggi 1° gennaio 2025, il transito del gas russo verso l’Europa segna una svolta drammatica nel panorama energetico europeo. Più che una semplice scelta commerciale, questa mossa si configura come un atto di ricatto, diretto a mettere in crisi i Paesi europei che ancora oggi dipendono dal gas russo e che si stanno esprimendo a favore di una cessazione del conflitto con Mosca.
L’urgenza di tornare al dialogo con la Russia
L’Europa, e in particolare l’Italia, non possono permettersi di ignorare il peso di questa decisione. Continuare a seguire una linea politica basata sullo scontro e sulla dipendenza da fornitori alternativi, come gli Stati Uniti, non fa altro che aggravare una crisi che già piega famiglie e imprese. È indispensabile ripristinare un dialogo costruttivo con la Russia, partner storico in ambito energetico, per garantire forniture stabili e a costi molto più bassi.
L’idea di sostituire il gas russo con il gas naturale liquefatto (GNL) proveniente dagli USA si è rivelata economicamente insostenibile, con prezzi significativamente più alti e un impatto devastante sul tessuto produttivo europeo. Senza un ripensamento strategico, l’Europa rischia di precipitare in una crisi ancora più profonda, con conseguenze disastrose per le economie nazionali.
Le conseguenze per le aziende italiane: un disastro annunciato
Per l’Italia, il problema non è soltanto legato alle famiglie, ma soprattutto alle imprese, già provate dall’aumento dei costi energetici. Il famigerato “mercato libero”, anziché portare benefici, ha amplificato l’instabilità dei prezzi, esponendo le aziende italiane a rincari ingiustificati che riducono drasticamente la loro competitività a livello internazionale.
Il prezzo del gas, previsto in aumento nel 2025, rischia di mettere in ginocchio interi settori produttivi, con chiusure, fallimenti e perdita di posti di lavoro. Questo scenario rappresenta una disatro non solo economica, ma anche sociale, con conseguenze a catena che colpiranno il benessere di milioni di cittadini.
Le famiglie non sono certo immuni da questa crisi. Con bollette energetiche in continua ascesa, molte famiglie italiane si trovano già oggi in difficoltà nel far fronte alle spese quotidiane. Il rincaro previsto per il 2025, stimato in circa 59 euro annui per una famiglia media, potrebbe sembrare contenuto, ma si somma a una serie di aumenti che negli ultimi anni hanno eroso il potere d’acquisto dei cittadini.
Se non si interverrà tempestivamente con politiche concrete e orientate al dialogo con la Russia, il costo della vita per le famiglie italiane continuerà a crescere, aggravando le disuguaglianze e alimentando tensioni sociali.
È evidente che l’Italia non può più permettersi di seguire una politica che la lega a decisioni altrui, spesso contrarie agli interessi nazionali. Serve una leadership capace di guardare oltre le pressioni internazionali, privilegiando il benessere delle famiglie e delle imprese italiane.
Salvare il futuro dell’Italia e dell’Europa
La decisione dell’Ucraina di bloccare il transito del gas russo è un campanello d’allarme che l’Europa e l’Italia non possono ignorare. Continuare a perseguire una politica di scontro, favorendo fornitori più costosi e meno affidabili, equivale a sabotare il futuro economico e sociale del nostro Paese.
L’Italia deve farsi promotrice di un cambio di rotta, riportando il dialogo con la Russia al centro della strategia energetica europea. Solo così sarà possibile garantire stabilità, competitività e benessere per le imprese e le famiglie italiane, evitando un disastro annunciato.
Stefano Becciolini
La Meloni dovrebbe dirci chiaramente perché dobbiamo essere tutti contro la Russia!…io ancora non lo ho capito!….
No prego!…capito l’ho capito benissimo, ma vorrei capire che la presidente del consiglio MELONI lo capisse bene! e che ci spiegasse perché siamo in una guerra che non ci riguarda,per la quale abbiamo perso la fornitura di una buona qualità di gas, e soprattutto a prezzo molto più basso di quello americano!
Ma credo che anche lei il perché lo sappia benissimo! Forse gli interessa di più arricchire l’album fotografico di famiglia con foto insieme a potenti politici e non,dove uno di questi si è macchiato di genocidio!
La meloni segue il programma della devastazione come lo fanno in tanti al governo europeo quando io andavo a scuola si studiava la geografia dove inparavo che l’Italia era al 2°posto di ricchezza industriale. I politici del sistema Ci hanno venduti e venduti ci hanno stracciato dei nostri beni e del nostro benessere adesso l’ultima privatizzare l’energia elettrica sarà un’altro disastro. Fanno bene i giovani a scappare dall’Italia tanto in un futuro l’Italia resterà nelle mani dei stranieri e bandiranno il
cattolicesimo vedremmo aumentare i mussulmani