Video tradotto dal canale VISIONE TV
Il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov critica l’approccio occidentale, sottolinea l’importanza del rispetto della Carta delle Nazioni Unite e indica le condizioni per futuri negoziati, con un occhio di riguardo verso la nuova amministrazione Trump.
Introduzione:
Sergei Lavrov, figura chiave della politica estera russa, ha rilasciato un’intervista il 26 dicembre 2024. Questa intervista si inserisce in un contesto geopolitico particolarmente teso, caratterizzato dal conflitto in Ucraina, dalle crescenti tensioni tra Russia e Occidente, e dal consolidarsi di un nuovo ordine mondiale multipolare. Le sue parole assumono un’importanza cruciale, non solo per la chiarezza della posizione russa, ma anche per il loro potenziale impatto sulle dinamiche internazionali e sui futuri equilibri di potere. L’intervista è fondamentale per capire le cause del conflitto in Ucraina, le pretese russe, e le future mosse di Mosca, soprattutto in vista dell’insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Temi Trattati e Passaggi Rilevanti:
Lavrov affronta diversi temi cruciali, delineando la posizione della Russia con chiarezza:
1. Negoziati e Cause Profonde della Crisi Ucraina:
La Russia non è interessata a “chiacchiere vuote” o a una semplice tregua, ma a un accordo giuridico definitivo che garantisca la sicurezza della Federazione Russa e dei suoi vicini. Lavrov sottolinea che le cause profonde del conflitto risiedono nell’espansione della NATO verso est e nelle azioni “razziste” del regime di Kiev, che ha perseguitato tutto ciò che è russo, compresa lingua, cultura e religione. Il ministro afferma che le richieste della Russia non sono precondizioni, ma piuttosto la necessità di rispettare gli accordi precedenti, come quello che riguardava la non espansione della NATO verso est e le risoluzioni della carta dell’ONU.
2. Autodeterminazione dei Popoli:
Il principio di autodeterminazione dei popoli è fondamentale per Lavrov, che lo contrappone al principio di integrità territoriale. La Russia considera Crimea, Donbas e Novorossia come territori che hanno esercitato il loro diritto all’autodeterminazione nel 2014 e nel 2022, diventando parte della costituzione russa. Secondo Lavrov, il regime di Kiev non può rappresentare gli interessi dei cittadini di questi territori.
3. Critiche all’Occidente:
Lavrov critica aspramente i metodi della diplomazia occidentale, che si riducono a minacce, sanzioni e ricatti. Accusa l’Occidente di cercare l’isolamento della Russia e di danneggiare i propri cittadini con sanzioni che favoriscono invece altri paesi come la Cina. Lavrov evidenzia che anche l’Europa è vittima della politica degli Stati Uniti di eliminazione dei concorrenti. Ribadisce la disponibilità al dialogo con chi cerca un equilibrio di interessi, citando l’Ungheria e la Slovacchia come esempi.
4. Il Mondo Multipolare e i BRICS:
Lavrov sottolinea che Russia e Cina rappresentano un fattore stabilizzante nelle relazioni internazionali e mette in rilievo l’importanza dei BRICS come associazione che unisce paesi di diversi continenti e culture. Il ministro russo afferma che un mondo multipolare è impossibile senza interazioni tra queste associazioni, e che questo ordine mondiale non deve prevedere capi o subordinati, come invece avviene nell’Unione Europea e nella NATO.
5. La Posizione della Russia sulla Siria:
Lavrov ribadisce il sostegno di Mosca al governo siriano e afferma di mantenere contatti con tutte le forze sociopolitiche del paese. Critica l’occupazione americana di una parte del territorio siriano e sottolinea la necessità di un processo elettorale inclusivo.
6. Relazioni con l’America Latina:
Lavrov sottolinea l’amicizia tradizionale tra Russia e America Latina, basata sul rispetto reciproco e sulla cooperazione in vari settori. Critica l’approccio americano, che considera la presenza russa nella regione come una minaccia, mentre gli USA possiedono centinaia di basi militari nel mondo. Lavrov si aspetta un 2025 ricco di eventi e di visite reciproche con i paesi dell’America Latina, con cui la Russia ha ottime relazioni commerciali.
7. La Questione della Guerra in Ucraina:
Lavrov critica la fornitura di armi a lungo raggio all’Ucraina da parte dell’Occidente e sostiene che la Russia colpisce esclusivamente obiettivi militari, non civili come invece farebbe il regime di Kiev.
Conclusioni:
Le parole di Lavrov fungono da monito per l’amministrazione Trump. Lavrov sottolinea la necessità di considerare le cause profonde del conflitto in Ucraina e di rispettare gli accordi e i principi della Carta delle Nazioni Unite. L’intervista suggerisce che la Russia è pronta al dialogo, ma senza illusioni sulla politica degli Stati Uniti, che considera russofoba e volta a indebolire i concorrenti. Il messaggio di Lavrov è chiaro: “un vero dialogo deve basarsi sul rispetto reciproco e sulla considerazione degli interessi di tutte le parti”.
L’America del Sud emerge come un continente sempre più vicino alla Russia, con un crescente interesse a rafforzare la partnership con la Federazione. La fine della “dottrina Monroe”, che per secoli ha dominato le relazioni tra gli Stati Uniti e l’America Latina, sembra essere sempre più vicina. Questo nuovo equilibrio di potere potrebbe portare a un ordine mondiale più multipolare, dove la Russia gioca un ruolo di primo piano. Lavrov sottolinea che molti paesi del sud del mondo, in Africa, Asia e America Latina, sono interessati a conoscere la verità su quello che sta succedendo al di fuori dei confini dell’Unione Europea e della NATO, e si stanno avvicinando ai BRICS.
Le dichiarazioni del ministro sono un segnale chiaro di un mondo in trasformazione, dove le dinamiche di potere si stanno rapidamente evolvendo.
Stefano Becciolini