LETTERA aperta a GIORGIA MELONI Di Stefano Becciolini

Egregia Presidente del Consiglio Giorgia Meloni,

in qualità di cittadino italiano, mi rivolgo a Lei con il rispetto dovuto alla Sua carica e con il profondo senso di responsabilità che deriva dal giuramento fatto, a suo tempo, di difendere la nostra Costituzione e il nostro Paese. Tuttavia, non posso nascondere una crescente preoccupazione per le sorti della nostra nazione e per alcune priorità che mi sembrano sempre più distanti dalle reali esigenze degli italiani.

Comprendo l’importanza del caso di Cecilia Sala e il dovere istituzionale di occuparsene, ma mi chiedo se non si stia dedicando troppa attenzione a singoli episodi, dimenticando questioni di ben altra rilevanza per il futuro del Paese.

Ad esempio, la cessione di Piaggio Aerospace ai turchi della BAYKAR solleva interrogativi preoccupanti  sulla nostra sovranità tecnologica e industriale, nonché per gli 850 posti di lavoro che nei prossimi anni o forse mesi diverranno a rischio.

La vendita di un’azienda strategica come questa a un Paese che potrebbe utilizzare tali risorse a fini geopolitici non in linea con i nostri interessi nazionali dovrebbe essere una priorità nel dibattito pubblico. Quali garanzie abbiamo che questa decisione non danneggerà il nostro Paese a lungo termine?

Inoltre, la chiusura del flusso di gas russo attraverso l’Ucraina rappresenta un colpo durissimo per le nostre aziende e per le famiglie, già provate da una crisi energetica senza precedenti voluta dall’Europa bellicista preferendo le armi alla diplomazia.

Quali misure concrete il Governo intende adottare per garantire che l’approvvigionamento energetico e i costi restino sostenibili per tutti?

Questi problemi rappresentano il cuore delle preoccupazioni di milioni di italiani. Le famiglie lottano per arrivare a fine mese, le imprese per non chiudere i battenti. Lei si rende conto di quanto queste questioni influiscano sulla vita quotidiana delle persone? E soprattutto, perché su questi temi non si sente una parola rivolta agli altri 59 milioni di cittadini che attendono risposte?
Vuole davvero essere ricordata come la prima donna Presidente del Consiglio che ha inferto il colpo finale al popolo che aveva il dovere di servire e proteggere?
Non mi aspetto certo una sua risposta, ma almeno un gesto, un segno di comprensione per chi sta soffrendo, per chi riponeva nelle istituzioni speranza e fiducia.
Stefano Becciolini