Dalla Redazione Tedesca del Canale BECCIOLINI NETWORK E RETE INFORMAZIONE EUROPEA . Milena Patuzzi.
Reichelt vince davanti alla Corte costituzionale federale
Nella disputa sulle critiche al governo federale, l’ex caporedattore della “Bild” Julian Reichelt ha prevalso con un ricorso costituzionale presso la Corte costituzionale federale. Reichelt aveva presentato ricorso alla Corte suprema tedesca contro un’ingiunzione provvisoria della Corte d’appello di Berlino, che gli vietava di rilasciare dichiarazioni critiche nei confronti del governo federale.
Martedì a Karlsruhe la Corte costituzionale federale ha affermato che la decisione della Corte d’appello di Berlino viola il diritto fondamentale di Reichelt alla libertà di espressione. Non si coglie il significato della dichiarazione attaccata e il suo carattere di espressione di opinione. In linea di principio, lo Stato deve anche resistere a critiche aspre e polemiche. Il caso verrà rinviato alla Corte d’Appello e lì dovrà essere riesaminato.
Nell’agosto 2023 Reichelt scrisse sulla piattaforma online X che negli ultimi due anni la Germania aveva versato ai talebani 370 milioni di euro in aiuti allo sviluppo. (“Negli ultimi due anni la Germania ha pagato 370 MILIONI DI EURO (!!!) in aiuti allo sviluppo ai TALIBAN (!!!!!!). Viviamo in un manicomio, in un manicomio assoluto, completo, totale, storicamente unico .Cos’è questo? Solo per un governo?!”
Questo twit rimandava ad un articolo dover Reichelt scriveva „Il governo federale, che ama vantarsi della sua politica estera femminista, è diventato uno stato sponsor del terrorismo islamico. Potrebbero anche farlo in buona fede, ma questa buona fede è stupida e ingenua, i nostri soldi finiscono ai terroristi. La politica estera femminista con il denaro dei contribuenti finanzia il terrorismo. Qualsiasi cittadino che donasse in modo così ingenuo a organizzazioni di facciata terroristica islamica dovrebbe fare i conti con il pubblico ministero e forse finire in prigione per anni.“
Il Ministro federale per la cooperazione e lo sviluppo economico, Svenja Schulze, (colei che con i soldi die contribuenti tedeschi finanzia le piste ciclabili in Perù) ha quindi presentato una domanda di ingiunzione provvisoria. La Corte d’appello di Berlino ha poi vietato a Reichelt, che ora lavora per il portale “Nius”, di diffondere o pubblicare la dichiarazione.
Si tratta di una “falsa dichiarazione di fatto” che rischia di mettere in pericolo la fiducia del pubblico nell’operato del governo federale. Il lettore medio interpreta l’affermazione nel senso che il denaro del governo federale è andato direttamente ai Talebani. Secondo la BMZ le misure di politica di sviluppo del governo federale in Afghanistan vengono attuate esclusivamente al di fuori del governo attraverso la Banca mondiale, le organizzazioni delle Nazioni Unite e le organizzazioni non governative. Non vi sono quindi impegni finanziari nei confronti del regime talebano.
La sentenza di Karlsruhe recita invece:
Il divieto del mio tweet, “viola il diritto fondamentale del denunciante ai sensi dell’articolo 5 comma 1 frase 1 della Costituzione”.Cioè
“Ogni individuo ha il diritto di esprimere e diffondere liberamente le proprie opinioni con parole, scritti e immagini e di ottenere informazioni senza ostacoli da fonti generalmente accessibili”.
Lo Stato non gode di alcuna tutela dell’onore basata sui diritti fondamentali. In linea di principio, lo Stato deve anche resistere a critiche aspre e polemiche. In linea di principio, le istituzioni statali possono essere protette anche dagli attacchi verbali, poiché non possono svolgere la loro funzione senza un livello minimo di accettazione sociale. La loro tutela, però, non deve portare a sottrarre le istituzioni statali alla critica pubblica – magari anche dura – che vuole essere garantita in modo particolare dal diritto fondamentale alla libertà di espressione alla quale fa riscontro l’ordinamento statale.che deve respingere, rappresentazioni errate di fatti o giudizi di valore discriminatori in modo chiaro e inequivocabile. L’importanza del diritto fondamentale alla libertà di espressione, che è assolutamente costitutivo dell’ordine democratico libero, è particolarmente elevata, poiché è nato proprio dalla particolare esigenza di protezione della critica verso il potere e continua a trovare in esso il suo significato.(FONTE)
La vittoria è dovuta all’avvocato Joachim Steinhöfel, un rinomato avvocato che si occupa anche di cause contro colossi come Facebook in caso di cancellazioni di pagine, contro Fakt Checker come il „Corretiv“ (ricordate il caso Postdam di AfD). Nel 2019 aveva già descritto nella commissione giuridica del Bundestag la pratica di Correctiv come un’ingerenza nella libertà di espressione e di informazione.
Il suo ultimo libro „Paternalismo digitale: come Facebook, X (Twitter) e Google vogliono dettarci cosa possiamo pensare, scrivere e dire“ è diventato un bestseller.