Benvenuti nel mese piĂą bello dell’anno: maggio. Il mese delle rose, della natura che irradia con i suoi colori i fortunati abitanti delle zone verdeggianti dell’italico paese.
Le vibrazioni dovrebbero essere al massimo in questo inizio di mese, ma non ho ancora capito se quello che sento vibrare sia il risveglio della natura o lo sfrigolare delle frequenze del 5G irradiate intorno a madre natura.
Maggio, sin dall’antichitĂ , era anche il mese della pugna (leggete bene: pugna, non prugna; non vorrei che qualche illuminato dicesse che i miei sono messaggi subliminali), dove i guerrieri ardimentosi preparavano le guerre e si sfidavano a singolar tenzone. Oggi, i temerari youtuber si misurano per un “pugno di followers”.
Ma non è finita: in questo vibrante maggio, quello che rimane delle eroiche armate della dissidenza che fino a due anni fa si misuravano in dotti spettacoli sui palchi dell’italica terra, divisi da vessilli improvvisati ma in un unico fronte, ora si misurano sui sanguinosi campi digitali gentilmente forniti dalle multinazionali loro nemiche che, tra una coppa di prosecco (menzione piĂą italica) e una tartina, seguono divertite le ardimentose performances lessicali.
Dobbiamo però stare tranquilli: arriverĂ giugno e i vincitori gaudranno, gli sconfitti giureranno lotta perpetua e chi stava in mezzo invocherĂ l’ira funesta del pelide trampiano.
Tutto regolare, tutto nella norma, tutto giĂ scritto nelle veline dell’MI6 (SIS) anglosassone, esattamente come ai tempi del “vaffa day”.
Sereno mese di maggio a tutti.
Stefano Becciolini