Cessione di Piaggio Aerospace: un altro simbolo di declino industriale italiano
L’annuncio ufficiale della vendita di Piaggio Aerospace al gruppo turco Baykar, avvenuto venerdì 27 dicembre 2024,.
L’annuncio della cessione di Piaggio Aerospace alla società turca Baykar è stata ufficializzata venerdì 27 dicembre 2024 e
rappresenta un duro colpo per l’industria italiana, un simbolo di come il nostro Paese sembri incapace di tutelare i propri asset strategici. Dietro le dichiarazioni rassicuranti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che ha approvato la transazione ritenendola necessaria per salvaguardare l’occupazione e rilanciare l’azienda, si cela l’amara realtà di una continua erosione del tessuto industriale nazionale pianificata sul panfilo Britannia nel giugno del 1992.
Piaggio Aerospace: una storia di eccellenza italiana
Fondata nel 1915, Piaggio Aerospace ha rappresentato per decenni un pilastro dell’innovazione italiana. Inizialmente dedicata alla produzione di motori e componenti per aeromobili, l’azienda è cresciuta fino a diventare un riferimento mondiale per l’aviazione civile e militare. Simbolo del Made in Italy, Piaggio ha progettato e realizzato il P.180 Avanti, un velivolo rivoluzionario per le sue caratteristiche tecniche ed estetiche.
Nonostante una storia centenaria di successi, gli ultimi anni sono stati segnati da difficoltà economiche, culminate nel 2018 con l’amministrazione straordinaria. Questo periodo, che doveva servire a rilanciare l’azienda, si è invece concluso con la sua vendita a un gruppo straniero, sancendo la perdita definitiva del controllo italiano su un altro gioiello della nostra industria.
La cessione a Baykar: un affare per chi?
Baykar, il colosso turco dei droni da combattimento, è ora il nuovo proprietario di Piaggio Aerospace. Sebbene l’azienda turca abbia promesso di mantenere la produzione in Italia e di salvaguardare i posti di lavoro, è difficile non vedere questa operazione come l’ennesimo esempio di una strategia miope da parte delle istituzioni italiane.
La Baykar è stata fondata nel 1986 da Özdemir Bayraktar, l’azienda è attualmente gestita dai suoi figli, Haluk e Selçuk Bayraktar. Selçuk Bayraktar, in particolare, è noto per essere il direttore tecnico e progettista del drone Bayraktar TB2, oltre che genero del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan.
La Turchia, attraverso Baykar, sta consolidando la sua posizione nel mercato globale dei droni e delle tecnologie aerospaziali, rafforzando al contempo la sua influenza militare e industriale. L’Italia, invece, abdica al suo ruolo di leader nell’innovazione tecnologica, accontentandosi di sopravvivere come subfornitore di aziende straniere.
La perdita di sovranità industriale:
Questa vendita solleva interrogativi cruciali sulla capacità dell’Italia di preservare i propri interessi strategici. Come può un Paese che si definisce membro fondatore dell’Unione Europea e che vanta una lunga tradizione industriale cedere così facilmente un’azienda simbolo dell’eccellenza nazionale?
Il caso Piaggio Aerospace non è isolato. Negli ultimi anni, abbiamo assistito a una serie di acquisizioni da parte di gruppi stranieri che hanno impoverito il nostro tessuto industriale, spesso con la benedizione del governo. Si parla tanto di tutela del “Made in Italy”, ma nei fatti l’Italia sembra incapace di elaborare una strategia industriale a lungo termine che protegga le sue eccellenze.
Con la cessione di Piaggio Aerospace a Baykar, l’Italia perde un altro pezzo della sua storia industriale e tecnologica. Le promesse di rilancio e sviluppo fatte dal governo e dalla nuova proprietà turca potranno anche essere mantenute, ma il prezzo pagato in termini di sovranità industriale è altissimo.
È tempo che il nostro Paese si svegli e adotti una politica industriale che metta al primo posto gli interessi nazionali. Senza un cambiamento radicale, continueremo a svendere il nostro patrimonio al miglior offerente, rinunciando a costruire un futuro solido e indipendente per le prossime generazioni.
Stefano Becciolini