Pensiamoci su: una rubrica di Luigi Orsino
Il Reddito di Cittadinanza esiste in tutti i paesi dell’Unione Europea con la sola eccezione della Grecia dove, in alternativa, ci sono altre valide forme di sostegno al reddito ed ai bisogni dei meno ambienti. Altra precisazione da fare è che in alcuni Stati il reddito minimo garantito è pari all’importo al di sotto del quale persiste lo stato di povertà, nel caso in cui il beneficiario percepisca già un reddito senza, però, arrivare alla soglia di povertà vi è un’integrazione. In altri paesi il RDC è al di sotto della soglia di povertà ma vi sono altre forme di supporto a sostegno dei meno fortunati: esenzione dalle tasse, abitazioni ad uso gratuito, assistenza sanitaria totalmente gratuita, esenzione del pagamento dei trasporti ed altro ancora.
Tutto ciò senza arrivare alle normative vigenti nei paesi scandinavi dove lo stato sociale trova la sua massima espressione.
Se consideriamo il reddito minimo garantito da un punto di vista di forza economica di una nazione dobbiamo accettare il concetto che esso non è una forma di assistenzialismo ma un incentivo ai consumi. Senza coloro che consumano non vi è la necessità di produrre, non vi saranno entrate fiscali e l’apparato statale, in tutte le sue forme, non potrà che implodere. Constatato che vi è sempre meno richiesta di personale umano per produrre beni e servizi, grazie all’automazione dei sistemi, e che non si è mai concretizzato la ricollocazione di chi veniva eliminato dal ciclo produttivo per entrare nell’industria dell’automazione la quale ovviamente è la prima a beneficiare dei nuovi processi. In pratica laddove occorrevano dieci lavoratori ora anche uno è di troppo. Allo stesso tempo la produzione non può fermarsi senza causare danni gravissimi. Ma se la popolazione è, e lo sarà sempre di più, composta da persone che non hanno più un lavoro e dunque non posseggono i mezzi economici per consumare, come si può mantenere la macchina produttiva? Ovviamente fornendo a chi è divenuto indigente e quindi non più “consumatore” un supporto economico che gli permetta di tornare a consumare.
Da questo punto di vista il Reddito Di Cittadinanza è una forma di risarcimento danni che agevola molto di più chi lo eroga di chi lo percepisce. Occorre tenere conto che coloro che detengono il potere hanno bisogno della pace sociale e con il RDC scongiurano la possibilità, direi certezza, che un popolo affamato e privato di ogni forma di sostentamento si ribelli. Che il 10% della popolazione italiana detenga il 90% della ricchezza è una miccia accesa infilata in un barile di polvere nera, il sostegno al reddito evita che lo scoppio avvenga. L’errore è stato l’eccesso di automazione e l’accentramento delle risorse economiche nelle mani di pochi privilegiati.
Paragonare i percettori del RDC a dei parassiti che preferiscono starsene in poltrona anzicchè lavorare è oltremodo offensivo e lesivo della dignità di cui mai nessun uomo deve essere privato.
La favola che il reddito minimo garantito servisse ad accompagnare i non occupati verso una nuova collocazione lavorativa è del tutto inaccettabile, storicamente l’Italia ha sempre sofferto di una gravissima carenza di lavoro con un altissimo tasso di disoccupazione. Pertanto il progetto che vedeva nei “Navigator” i maghi capaci di creare dal niente lavoro dove lavoro non c’era neanche prima del disastro causato dall’eccessiva automazione era perdente sin dall’inizio e ciò non poteva essere un dato sconosciuto a chi legifera.
Coloro che pensano che il loro stato di privilegiati sia inattaccabile e vorrebbero schiere di poveracci straccioni striscianti ai loro piedi farebbero bene a non dimenticare che gli stessi poveracci straccioni, se costretti, fanno presto a trasformarsi in rivoluzionari assetati di sangue.
Signori che nei palazzi del potere pensate di poter tenere per sempre il vostro culo al caldo su comode poltrone di velluto e voi che fate, sfrontatamente, sfoggio di una esagerata ricchezza fate attenzione perché la percentuale di “morti di fame” non gioca a vostro favore, credo che dobbiate pregare il vostro dio affinchè le vostre teste non abbiano mai a far bella figura infilata in cima a delle picche. Se non erro ciò è già successo varie volte in passato e non vi è alcuna garanzia che non possa succedere ancora.
Luigi Orsino: Scrittore, storico, blogger.