PENSIAMOCI SU: UNA RUBRICA DI LUIGI ORSINO
Storico, studioso di geopolitica, scrittore autore de “La carezza del male” e della saga “Figli dannati (5 romanzi)
RUSSKIJ MIR
Russkij è l’aggettivo singolare (plurale russkie) che tradotto in italiano significa russo, mir significa mondo, Terra (pianeta), pace (ricorderete anche che la stazione spaziale russa si chiamava appunto “mir”). Ugualmente vi sono due modi per definire il popolo russo: russkij e rossiyanin, i russkij (sostantivo) indica coloro che sono di pura etnia slava, oltre l’80%, comprendendo russi europei, ucraini e bielorussi. Gli altri, i rossiyanin sono popolazioni non di pura etnia come i tatari, daghestani, yakuti etc. vi sono più di 190 etnie che abitano il territorio russo o controllato dai russi. La prima cosa da notare che tale differenziazione non è una semplice indicazioni di origini geografiche, come poterebbe essere laziali, campani, lombardi etc, ma ha una forte connotazione razziale. I russi di razza pura si sentono, o sono stati indotti a sentirsi da secoli di indottrinamento, superiori ai rossiyanin che sarebbero geneticamente meno puri (o impuri scegliete voi), insomma una forma di razzismo interno che non manca di far sentire i suoi effetti deleteri. Fin qui, purtroppo, niente di strano, ciò non accade solo in Russia ma anche altrove (vedi italiani del nord che secondo alcuni, scellerati, si sentono migliori quando non addirittura superiori a quelli del sud). Ciò che veramente crea una miscela potenzialmente esplosiva è l’esasperato nazionalismo, una certa dose di orgoglio nazionale è sempre auspicabile in quanto onora le proprie radici, il problema vero sorge quando l’appartenenza ad un territorio o ad una etnia assume i contorni di esaltazione di tali valori. Purtroppo in Russia accade proprio questo. Sia in epoca zarista che poi in quella sovietica l’esaltazione di valori nazionali è servito a rendere il popolo collaborativo ai fini della classe dirigente, ovviamente fortemente classista, lo stesso accade ancora oggi con il regime autoritario che governa il paese. La popolazione non è responsabile della manipolazione che subisce e di cui solo pochi riescono a cogliere l’essenza, i mezzi odierni a disposizioni della più deleteria delle propagande scioviniste amplifica tutto in modo esponenziale e pericolosamente vicino alla rovina. Russkij mir (mondo russo) è proprio l’esemplificazione di quanto esposto perché contrapposto al “mondo degli altri” in pratica vuol dire: “noi siamo migliori”, questo modo di pensare può solo causare dissensi interni, isolazionismo (che al tempo della globalizzazione equivale al suicidio socio-economico) e inimicizie. Oggi un tale modo di pensare comporta danni immani, nessuno e nessuna nazione può vivere isolata (come lo fu il Giappone medievale), le guerre sono solo uno degli effetti di tali prese di posizione, non si dimentichi che proprio i nazionalismi fondamentalisti hanno causato terribili tragedie tra cui le due guerre mondiale costate più di cento milioni di morti. Vogliamo veramente lasciare in eredità ai nostri figli un pianeta attraversato da terribili correnti di odio?
Luigi Orsino