Il tempo è scaduto. Finiti in un nulla di fatto i 120 giorni previsti per legge nei quali Comuni, Regioni e comunità montane avrebbero potuto e dovuto fornire al Governo Meloni il parere dei territori sulla nuova legge che aumenta l’elettrosmog. Inascoltati i Sindaci e i Governatori, alla larga in realtà risulta essere stata presa pure la stessa norma, perse letteralmente le tracce persino del Comitato interministeriale per la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento elettromagnetico, l’unico organismo che – per legge - avrebbe potuto indicare il nuovo limite soglia di densità elettromagnetica. Insomma, nell’ennesima sospensione democratica all’italiana pare abbiamo perso un po’ tutti, tranne ovviamente la gaudente lobby del 5G e l’esecutivo di destra-centro che incassano il bottino: media spericolata di 15 V/m in tutta Italia. Ma come è stato possibile? Perché non c’è stato confronto tra le parti, né opposizione sul tavolo preposto per legge? Chi ha remato contro? E perché?
PRESI PER I FONDELLI è il tema di questa puntata: cerchiamo di capire cosa è successo tra ordinanze dei Sindaci e delibere di giunta comunale per la precauzione mostrando un documento scottante dove pesano 4.900 milioni di euro per un ciclopico conflitto d’interessi mascherato dietro la manovra voluta ad ogni costo dal ministro Adolfo Urso.
Nella puntata PRESI PER I FONDELLI l’intervista esclusiva a Gian Alberto Mangiante (Sindaco del Comune di Lavagna, Genova), Andreas Schatzer (presidente del Consorzio dei Comuni della Provincia di Bolzano) con le parole di Alessandro Polichetti (Istituto Superiore di Sanità, Centro Nazionale per la Protezione dalle Radiazioni e Fisica Computazionale).
LA TECNOGABBIA è il nuovo programma settimanale d’inchiesta sui lati oscuri della transizione digitale ideato e condotto dal giornalista Maurizio Martucci.
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La parte video è di Ciro Mauriello, grafica di Silvia Brazzoduro.