Editoriale di Stefano Becciolini
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Non vi nascondo che sono stato diversi minuti immobile davanti alla tastiera per raccogliere le idee e restare calmo e non farmi prendere dall’impeto di scrivere di getto.
Ieri sera ho ascoltato impietrito alle dichiarazioni di Draghi sull’estensione del ” LASCIAPASSARE” a tutte le attività lavorative, alla soddisfazione con cui i giornalisti televisivi annunciavano questa grande vittoria all’ennesima guerra creata ad arte per modificare la società Occidentale indirizzandola verso un futuro guidato da una nuova classe dirigente.
L’ equazione e’ semplice “senza inoculazioni si va verso chiusure e crisi economica”.
Ci sarebbe un fiume di inchiostro da versare su cosa è la libertà’, la Costituzione, le Multinazionali, il regime di terrore in cui ci hanno fatto vivere negli ultimi venti anni e molto altro ancora. In questi mesi è stato detto tutto, abbiamo assistito a farneticazioni deliranti di figure istituzionali e non, che inneggiavano a vagoni dedicati ai dissidenti sanitari, a richiami di violente repressioni come ai tempi del Generale Bava Beccaris, a incitamenti a sputare nei contenitori porta vivande da parte del Rider di Bologna, all’invio dei Carabinieri nelle abitazioni dei dissidenti e molto altro ancora.
Credo che una simile violenza verbale (solo questo per ora) ed incitamento alla violenza fisica, non sia mai stata proferita dai tempi delle Crociate in Europa contro gli Albigesi indetta dalla Chiesa Cattolica Romana nel XIII Secolo.
Stiamo vivendo un secondo concilio di Trento al rovescio, non da parte della Chiesa, ma da parte dello scientismo e dei sui profeti ben remunerati.
Dove porterà’ tutta questa rabbia e rancore non lo so, ma temo fortemente per il mantenimento delle libertà’ democratiche nel nostro Paese. Ogni Paese Occidentale reagirà’ a suo modo e non credo vi sara’ mai un fronte comune semplicemente perché’ le realtà storiche e sociali sono profondamente diverse. Fatto sta che viviamo tempi di stregoni ed alchimisti, di usurai e falsi preti, ma questo purtroppo siamo in molto pochi a vederlo. Quando il manganello e la repressione prende il posto del dialogo e del confronto dialettico e civile non è mai un buon segno, ma foriero di tempi pericolosi e nefasti.
Stefano Becciolini