L’IPOCRISIA GLOBALISTA FUNZIONALE AI PROPRI INTERESSI GEOPOLITICI  

Di Cosimo Massaro
Il progetto della costruzione  di un  nuovo canale denominato “Ben Gurion” tra il Mar Rosso e il Mediterraneo  sostituirà quello di Suez?  

È sempre una questione di vile denaro, basta seguire i soldi per comprendere gli eventi storici che accadono nelle nostre vite quotidiane. Mentre da una parte Biden, solo all’apparenza, “rimprovera” Netanyahu per lo sterminio di Gaza,  dall’altra  continua a finanziarlo autorizzando nuovi aiuti militari ad Israele con  la consegna di 25 caccia F35, 1800 bombe MK84  da 900 Kg, 500 bombe da 225 Kg…ipocrisia allo stato puro! 

Quando  il 7 ottobre 2023   Hamas attaccò Israele,  i sospetti che   si  trattasse del  classico schema globalista problema-reazione-soluzione erano più che giustificati  tanto che, quando Netanyahu   venne informato  anticipatamente dai servizi segreti di un possibile attacco (appunto da parte di Hamas verso Israele), non fece nulla per evitarlo. A questo punto se a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca, molto probabilmente quell’accadimento doveva essere funzionale a giustificare una reazione mirata all’espropriazione totale del territorio palestinese attraverso il suo  sterminio e il suo spostamento forzato della popolazione rimanente.  

Forse non risulta più essere solo un’ipotesi quella che, nel progetto degli affari globalisti, vi sarebbe la costruzione  di un nuovo canale  di collegamento tra il Mar Rosso e il Mediterraneo denominato “Canale Ben Gurion” che dovrebbe passare direttamente dalla Striscia di Gaza  e che sarebbe  gestito, fin da subito, da parte di Israele e di conseguenza sempre dai globalisti.  Capire l’importanza geopolitica di tali strutture di accesso per il commercio mondiale è di fondamentale importanza perché, tutto ciò, permette di comprendere le vere dinamiche che si celano dietro  le giustificazioni di facciata divulgate dalla propaganda. Come si suol dire i servi del  “dio denaro”  sono pronti a commettere le peggiori nefandezze per prostrarsi al suo potere. Attraverso la costruzione di questo nuovo canale tutto l’Occidente trarrebbe notevoli vantaggi economici e bypasserebbe un importante  struttura  geostrategica come è il canale di Suez, attualmente controllato dal governo egiziano in  partnership con una cordata Anglo-Franco-Americana.

Per comprendere meglio cosa si cela dietro  l’attuale conflitto israelo-palestinese è bene fare un  parallelismo storico con ciò che accadde  poco prima dell’unità d’Italia quando, attraverso la costruzione del  canale di Suez, anche la storia del nostro Paese venne pesantemente influenzata.  Guarda caso subito dopo gli accordi del  1854  tra il  console francese al Cairo, Ferdinand de Lesseps e il governatore ottomano dell’Egitto che   portarono,  due anni dopo, alla formazione della Compagnia del Canale di Suez (un’impresa franco-britannica   al quale fu concessa la gestione del canale, di proprietà del governo egiziano,  per 99 anni) una regia massonico-anglosassone diede il via alla conquista del  Regno delle Due Sicilie da parte dei Savoia. Per gli inglesi il controllo del canale di Suez, che metteva in comunicazione  il Mediterraneo con il commercio  orientale, era fondamentale per il dominio marittimo attraverso la loro flotta navale, quindi risultava necessario, per i loro interessi, depotenziare la flotta navale borbonica che all’epoca si collocava al terzo posto dopo quella inglese e francese. Quella  fu una delle  motivazioni, non certo l’unica,  che spinse gli inglesi a sponsorizzare i Savoia per  la conquista del  sud Italia in  modo così violento, tanto da  passarlo a “sangue e ferro”, sacrificando milioni di meridionali  per i loro loschi affari privatistici che fecero dell’Italia la nascita di una colonia. Bisogna anche ricordare che per il controllo egemonico del sud Italia,  tra gli ulteriori  interessi anglosassoni,  vi erano anche le miniere di zolfo che si trovavano in provincia di Caltanissetta in Sicilia, in pratica l’uranio del tempo, dato che lo zolfo era un importante ingrediente della polvere da sparo  e, cosa ancor più importante, il Regno delle Due Sicilie aveva un sistema economico monetario basato su oro e argento a differenza dei Savoia che utilizzavano il sistema economico monetario a debito, nato nel 1694 con la Banca d’Inghilterra. Per tale ragione  occorrerebbe  un importante  revisionismo storico funzionale quantomeno a far  emergere la Verità per senso di giustizia,  non certo per separare ulteriormente l’Italia e gli italiani che sono già enormemente divisi dal “divide et impera”. 

Dietro a quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza vi sono sicuramente notevoli interessi economici che ad oggi non sono ancora chiari  alla maggior parte della massa, pertanto  per evitare di essere ingannati dalla propaganda, è necessario  analizzare  tali drammatici eventi  con una giusta visione sugli interessi geopolitici che si celano dietro le quinte, solo così facendo si potrà  comprendere anche l’attuale genocidio in  corso del  popolo palestinese che lo si sta sacrificando, in maniera disumana,  sul patibolo degli affari globalisti.

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