Dalla padella alla… woke Con Alberto Contri e Cosimo Massaro

La woke culture, dividendo il mondo in categorie rigide di oppressori e oppressi, ignora le molteplici variabili che compongono la realtà sociale.Il potere oggi cerca di imporre questa ideologia in stile 1984 , fattoria degli animali e Mondo Nuovo di Huxley. La diffusione di Internet ed i social invece hanno spalancato le porte ad una nuova comunicazione: slegandola da professionisti come i giornalisti, dando vita a nuove figure professionali e a nuovi linguaggi e
formati di comunicazione. Dall’altro, però, ha ampliato le zone oscure, rendendo meno limpide le fonti e dando maggiore spazio di manovra a chi, malintenzionato, punta a polarizzare l’elettorato e l’opinione pubblica verso una tematica o l’altra, verso un politico o l’altro.Nuove forme di censura hanno fatto capolino nel nostro mondo, modificando profondamente il significato di ciò che è lecito o meno parlare e scrivere ed è così che assistiamo alle censure operate da Facebook nei confronti di opere d’arte rappresentanti dei nudi del ‘500, o murales con Matteo Salvini e Luigi di Maio che si baciano coperti il giorno dopo. Per non parlare dei film, serie tv, canzoni e libri censurati totalmente o in alcune parti a causa delle tematiche affrontate, Ci sarà sempre qualcuno che la penserà in maniera differente da noi e chi si dirà disgustato da questo o quel comportamento ma la vera democrazia sta anche in questo: poter dire (con educazione e rispetto) quello che si pensa, anche se contrario all’opinione della maggioranza.


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